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Lectio divina – Domenica di Pasqua – Anno B

Inserita il: 02/04/2021

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Gv 20,1-9
“Maria di Magdala si recò al sepolcro al mattino”
Il primo giorno della settimana, la mattina presto, mentre era ancora buio, Maria Maddalena andò al sepolcro e vide la pietra tolta dal sepolcro. Allora corse verso Simon Pietro e l’altro discepolo che Gesù amava e disse loro: «Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’abbiano messo». Pietro e l’altro discepolo uscirono dunque e si avviarono al sepolcro. I due correvano assieme, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse primo al sepolcro; e, chinatosi, vide le fasce per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro, e vide le fasce per terra, e il sudario che era stato sul capo di Gesù, non per terra con le fasce, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro, e vide, e credette. Perché non avevano ancora capito la Scrittura, secondo la quale egli doveva risuscitare dai morti.

CONTESTO E TESTO
La Pasqua del Signore è giorno di pura luce, senz’ombra di tenebre, giorno dell’eterna generazione del Figlio passaggio dal progetto alla creazione nel movimento puro del Verbo fremente di vita, in cui tutto scintilla di gioia per la luce divina. Il Signore dalla croce era sceso negli inferi e ora risale libero tra i morti da Lui redenti. Abbiamo vegliato nella notte per trovarci pronti ad accogliere il Cristo Risorto. Tutta la creazione cessa di essere nelle doglie del parto: è nato l’Uomo nuovo e la morte è vinta per sempre.
 
Il testo del Vangelo è tratto da Giovanni, che è stato scritto come un percorso di educazione alla fede: “Questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e credendo, abbiate la vita nel suo nome” (Gv 20,31). Come Maria di Magdala e il discepolo amato ognuno di noi è invitato ad entrare nel sepolcro, a cercarlo e a scoprire che Gesù non è nel sepolcro, ma è vivo e presente nella nostra vita, anche quando i nostri occhi non lo riconoscono. Chiediamo la grazia di riconoscerlo nei cammini nuovi che lo Spirito ci spinge a fare, anche questo tempo così difficile… Tutto può essere una possibilità per crescere nella fede e intraprendere sentieri nuovi, più creativi e più aderenti al Vangelo. La Parola e lo Spirito santo spingono le nostre comunità cristiane ad uscire dalla tomba di ciò che già conosciamo per abbracciare il Signore Risorto nell’imprevedibilità del quotidiano. Solo così saremo testimoni credibili della sua salvezza. 

APPROFONDIMENTO DEL TESTO
Il primo giorno della settimana. L’evangelista inizia il racconto della risurrezione con la data, come ha fatto per il racconto della passione del Signore. L’indicazione temporale non segna il momento della risurrezione ma il suo effetto nel tempo. Nessun evangelista racconta il momento della sua risurrezione ma solo come essa è stata constatata dai discepoli e in Matteo anche dalle guardie, che custodivano il sepolcro. Lo sguardo è attratto nel buio dalla pietra tolta dal sepolcro. Tutto è ancora immerso nel buio, simbolo di una non conoscenza che deve essere rischiarata dalla luce del Cristo risorto. Questo è il primo segno di un cammino verso la risurrezione.
 
La morte colloca già fuori delle dimensioni di questo tempo, benché ancora il corpo sia legato al tempo e allo spazio, la risurrezione è l’evento che colloca nell’eternità. Tutti i racconti della risurrezione convergono verso il suo apparire e il suo stare con i suoi dimostrando loro che Egli è veramente risorto. I testimoni oculari del Signore risorto vogliono portarci alla certezza della risurrezione del Signore e alle conseguenze che essa ha nella nostra vita. 
 
Maria la Maddalena: Giovanni si sofferma solo su di lei benché sappiamo dagli altri evangelisti che vi erano altre donne che con lei erano venute al sepolcro. Maria di Magdala ha un ruolo particolare nell’annuncio della risurrezione. Viene al mattino, essendo ancora buio, al sepolcro. È proprio della sensibilità femminile il rapporto fisico; Maria – come anche le altre donne – ha bisogno di vedere il sepolcro del Signore. Ella, com’era avvenuto di Maria sorella di Lazzaro, vuole piangere davanti al sepolcro. Un grande amore la sollecita, come è scritto nel Cantico: Forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma del Signore! (8,6).
 
I discepoli si muovono solo perché da lei trascinati. Anche negli altri evangelisti solo Luca racconta della venuta di Pietro al sepolcro per constatare quello che le donne hanno detto (cfr. Lc 24,12). Essi, pur essendo in lutto e in pianto (cfr. Mc 16,10), non si muovono, non sentono questo rapporto forte con il luogo dov’era sepolto il Signore. E vede la pietra tolta dal sepolcro. La grande pietra tombale è tolta e il sepolcro è vuoto. Maria è costernata.
 
Maria di Magdala non può pensare alla risurrezione. La pietra ribaltata porta infatti Maria di Magdala a pensare a un furto. L’interpretazione razionale del segno è la prima che viene in mente agli uomini. Se l’effetto implica una causa essa va ricercata nell’ambito naturale. I segni scelti dal Signore sono racchiusi entro l’orizzonte terreno perché creda chi vuole credere e chi non lo vuole resti nella sua convinzione d’incredulità.
 
Ella quindi corre e viene da Simon Pietro e dall’altro discepolo, che Gesù amava. I due discepoli probabilmente dimoravano nello stesso luogo e stando alla parola che il discepolo da quell’ora la prese in casa sua (19,27) con lui dimorava pure la Madre di Gesù. Questa è la Chiesa, caratterizzata dalla Madre di Gesù, da Simon Pietro e dall’altro discepolo amato da Gesù. A questa comunità dei discepoli Maria la Maddalena viene a dare il suo triste annuncio: «Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto». 
 
Il sepolcro vuoto, prima di essere annuncio della sua risurrezione, genera inquietudine e sofferenza nei discepoli. Prima di giungere alla fede essi devono superare la cerchia dei loro ragionamenti che sono sotto il dominio della morte. Credere nel Signore risorto significa essere in una vita nuova, in cui la morte è già superata.
 
I discepoli con un cammino fisico che si trasforma in una corsa attuano pure un cammino spirituale che giunge alla fede. Essi credono alle parole di Maria Maddalena per poi giungere essi stessi a credere nel Signore risorto. Ci si può chiedere perché mai l’evangelista descriva un’azione ovvia. Il fatto di uscire di casa e andare verso il sepolcro è un atto di coraggio; infatti i discepoli sono dominati dalla paura dei giudei, come dice poco dopo (v. 19). Maria di Magdala li trascina al sepolcro per cui essi sono come costretti a uscire di casa, ad aprire le loro porte chiuse per timore dei giudei e ad andare al sepolcro perché devono constatare, senza vedere il Signore, la sua avvenuta risurrezione.
 
La corsa dei due discepoli insieme ha come origine l’attrazione del Cristo, che innalzato da terra attira a sé tutti (cfr. 12,32). Essa corrisponde alle parole del Cantico: Attirami dietro a te, corriamo! (1,4). Gesù li attira a sé ed essi, vinta la paura, si mettono a correre. Benché ancora Pietro e Giovanni siano dominati dal pensiero che il Signore è stato tolto dal sepolcro da mano d’uomo, tuttavia la loro corsa annuncia l’attrazione che Gesù opera nei loro confronti. Non è un cadavere che li attira ma è il Vivente, è il Signore che è stato tolto dal sepolcro ed è ora celato al loro sguardo.
 
L’altro discepolo, quello che Gesù amava, corse più veloce di Pietro, non perché era più veloce di Pietro essendo probabilmente più giovane, ma perché più fortemente attratto dal Signore. L’amore del Signore rendeva veloce la sua corsa e leggero il suo passo e quindi giunse primo al sepolcro. Chi ama è più veloce, come è scritto: Corro per la via dei tuoi comandamenti, perché hai dilatato il mio cuore (Sal 118,32). Egli è il primo a vedere il sepolcro vuoto, come è pure il primo a credere. Egli si china per vedere con cura l’interno del sepolcro e vede i teli posati là con ordine e non gettati con disordine nel sepolcro. Il discepolo non entra per lasciare a Pietro la revisione del sepolcro e raccogliere così le testimonianze riguardo a Gesù. Egli riconosce il primato di Pietro come primo testimone della risurrezione di Gesù. Il suo ruolo di discepolo amato da Gesù non gli dà il primato, che spetta invece a Pietro.
 

 




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