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Insieme per una sequela donata e trasparente

Inserita il: 15/07/2014

5 commentario(i) ...


Il cammino formativo dello juniorato italiano della Provincia Italia Centro - Sud, dell’anno corrente contemplava dal 29/06 al 5/07 un’esperienza di missione in terra albanese. Sr Rosa Tucci e sr Sara Buccarella (italiane), sr Gjyste Doda e la postulante Valentina NIka (albanesi) e Sr Clara Kyung Lee coreana, in Italia per un’esperienza in preparazione alla professione perpetua, accompagnate dalla responsabile di formazione dello juniorato, sr Guerrina Motteran, recatesi nella "Terra delle Aquile" (Albania) hanno vissuto un’arco di tempo breve ma intenso a livello di scambio interculturale che vogliono condivere con noi:

Con gioia condividiamo con voi alcune pagine del nostro “diario di bordo” di questi giorni vissuti nelle comunità di Skutari e Ungrej (Albania).
 
Salpate dal porto di Bari, un’immagine ci ha aiutato subito a calarci nella realtà che stavamo per incontrare: famiglie assestate a terra per la notte lungo i corridoi della nave ci ha dato l’idea di un popolo che ha molto sofferto, ma che è stato capace di custodire la speranza, affrontando con coraggio secoli di persecuzione. 
 
Provenienti da culture e mondi diversi, abbiamo accolto l’invito a compiere un viaggio per crescere insieme nella fede, nella condivisione e nella collaborazione apostolica.
 
“Testimonianza” e “memoria” sono due parole che hanno caratterizzato il nostro incontro fin dall’arrivo a Skutari, dove abbiamo affidato questo cammino all’intercessione di san Pietro e san Paolo, proprio nel giorno in cui il nostro Istituto religioso, in comunione con la Chiesa, fa memoria del loro martirio. 
 
I primi giorni sono stati per noi un tempo di ascolto e di presa di coscienza del dono della fede, ripercorrendo la storia dei martiri di Albania, perseguitati durante il regime comunista del dittatore Enver Hoxha fra gli anni 1945-1991: per 50 anni il regime ha cercato di cancellare ogni traccia di religiosità e ogni forma di libertà di pensiero, questo spiega tanta violenza contro sacerdoti, consacrati e intellettuali che furono sottoposti a torture durissime. Si può dire che “si sono ripetute le stesse scene delle catacombe romane”.
 
Abbiamo compiuto un pellegrinaggio sui luoghi di persecuzione, luoghi di culto che erano stati trasformati in templi dell’ateismo: l’attuale cattedrale, in quegli anni impianto sportivo; il carcere, dove oggi vivono le suore Clarisse; il cimitero;  il convento delle suore Stimmatine, ex tribunale di Stato.
 
Visitando gli ambienti in cui i martiri albanesi hanno reso testimonianza della loro fede, rimanendo in preghiera nelle loro celle di dolore e sulla terra che li ha accolti morenti, con commozione e gratitudine abbiamo sentito in noi l’invito ad essere donne forti nella fede, libere e trasparenti nel seguire e amare il Signore, con cuore integro e radicato in Lui. 
 
Accompagnate dalla storia di alcuni martiri, ci siamo sentite coinvolte nella proposta di vivere un cammino di santità, nella fedeltà quotidiana alla sequela del Signore Gesù con una donazione totale, capaci di vivere ogni momento come il primo, l’ultimo e l’unico in Cristo.
 
Il cammino dei primi giorni ci ha aiutato anche a rileggere il nostro personale incontro con Gesù buon Pastore; come Maria abbiamo riconosciuto di essere state visitate da Dio e abbiamo fatto memoria della storia di salvezza che Lui ha scritto con ciascuna di noi. Abbiamo potuto condividere la nostra “testimonianza” con alcuni ragazzi del Centro Pastorale di Shkoder e con alcune ragazze del villaggio di Ungrej, in un tempo di preghiera e di riflessione vocazionale. 
 
Un momento significativo di fraternità con le Pastorelle di Shkoder e Ungrej l’abbiamo vissuto visitando il castello di Kruja. Al termine di un’esperienza così incisiva per ognuna di noi, ringraziamo il Signore per la proposta offertaci dalle nostre superiore, per la generosità e la gratuità delle sorelle che ci hanno accolto e consegnato parte della loro storia missionaria albanese; per il tempo di ascolto e l’invito a una nuova conversione nella radicalità evangelica; per aver conosciuto, per alcune di noi ri-conosciuto, una terra in cui la fede ha salvato un popolo, una terra benedetta perché terra di santi. 
 
Il Signore ci doni la docilità e la fortezza nel diventare ogni giorno di più Pastorelle ripiene di Lui e testimoni della sua misericordia per l’umanità.
 
“Vogliamo suore a tempo pieno:
suore che parlino con la vita
più’ che con le parole [...]
Vogliamo, Signore, suore dal cuore aperto,
suore dalle mani forti, dallo sguardo limpido!
Vogliamo suore che sappiano parlare con Te,
perchè quando una suora prega
il popolo è al sicuro!” 
(Mons. Romero)


suor Clara (Corea) 
suor Rosa e suor Sara (Italia) 
suor Gjyste e Valentina, postulante (Albania)
 

 





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Sr Mary

22/07/2014 | 02:32

Thank you for sharing this amazing experience with us and for you welcoming hearts!

Hna. Mariana B.

18/07/2014 | 14:53

Es muy lindo volver a verlas!... siempre adelante, siempre en camino, siempre mejor!! En comunión de oración, saludos !!!!

Lupita Ortega

16/07/2014 | 17:19

que lindo Guerrina! Doy gracias a Dios por la mision que realizas. Bendiciones y muchos saludos.

sr rosanna

16/07/2014 | 11:11

Grazie del vostro "diario di bordo". Vi sono vicina e ringrazio il Signore per la ricca esperienza che vi ha concesso: la vostra vita di pastorelle sarà più cosciente del dono e dell'impegno Auguri!

Lucia Piai

15/07/2014 | 21:40

grazie per la vostra comunicazione di questa esperienza di fede e condivisione di vita con la chiesa albanese. Vi aspettiamo in Mozambico, Lucia

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