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Con la Speranza nel Cuore

Governo Generale

Inserita il: 21/03/2012

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Cronaca breve dell’esplorazione di due Pastorelle in Cuba
 
P. Jesús F. Marcoleta Ruiz
Parroco di Cantel e Varadero – Matanzas, Cuba
 
Verso la fine del mese di marzo 2011 ho viaggiato nella città di Santo Domingo, la capitale della Repubblica Dominicana. Come di solito, ogni volta che mi reco in questa città, vado alla libreria delle Figlie di San Paolo, dove ho creato, a poco a poco, buone relazioni di fraternità, soprattutto con sr Cinthia López. A lei e a sr Cristina, un’italiana già anziana, superiora della comunità, ho espresso il mio desiderio di poter portare nella mia zona pastorale, un gruppo di religiose per il lavoro apostolico.
 
Fu proprio sr Cristina chi mi suggerì le suore Pastorelle e che mi procurò l’indirizzo e il nome della superiora generale che abita in Roma. Era la prima volta che sentivo parlare di questa Congregazione. Ignoravo che l’opera del Beato Alberione avesse superato l’ambito dei mezzi di comunicazione e della liturgia, e si era preoccupato anche di dare un volto femminile all’avventura pastorale nelle parrocchie.
 
Rientrato in Cuba, ho informato il mio Vescovo delle mie intenzioni, e fu lui stesso a scrivere a Roma al nome e all’indirizzo indicati. Poco tempo dopo ricevette una risposta fiduciosa di sr Marta Finotelli, superiora generale, nella quale informava che lei stava finendo il suo mandato e che la richiesta sarebbe stata sottoposta al Capitolo Generale, che tra altre cose, aveva il compito di eleggere la nuova superiora generale; per fortuna nostra sr Marta è stata rieletta.
 
La speranza andava aumentando con l’approvazione da parte del Capitolo Generale di una fondazione in Cuba. Le comunicazioni e le pratiche di migrazione hanno permesso la visita di esplorazione di sr Marta Finotelli e di sr Marisa Loser, consigliera generale, che ho avuto la gioia di accogliere all’aeroporto internazionale di La Havana, lunedì 6 febbraio 2012. Dopo le quattro e mezzo del pomeriggio iniziammo il viaggio verso Cantel, nella provincia e diocesi di Matanzas.
 
Il paese di Cantel, dove si verificherà la futura fondazione delle Pastorelle, a 140 kilometri all’est della capitale della nazione, è una località piccola, bella, molto tranquilla, i cui abitanti vivono fondamentalmente del turismo e dell’agricoltura.
 
A Cantel siamo arrivati di notte, presso la bella casa, di aria conventuale, proprietà degli sposi Sonia e Gerald Sprengel, una coppia cubano-tedesca, che hanno offerto accoglienza, cura e ambiente familiare a sr Marta e a sr Marisa durante tutto il tempo che sono rimaste tra noi.   
 
Martedì 7, prima delle dieci del mattino, sono andato a prendere sr Marta e sr Marisa per iniziare l’itinerario delle visite programmate. Siamo partiti per Cárdenas, città di circa 130.000 abitanti, dove abito con mia madre, alla quale abbiamo fatto visita, e successivamente siamo andati dalle Missionarie della Carità, comunità religiosa stabilita in questa città dalla stessa M. Teresa di Calcutta nel 1988. Verso le ore 13.00 abbiamo fatto pranzo nella mia parrocchia di Varadero e, poco dopo, abbiamo iniziato un percorso attraverso uno dei centri turistici più importanti del paese, che si affaccia su 23 kilometri di spiaggia, con una sabbia molto bianca e fine.
 
Alle ore 17.00 abbiamo celebrato l’Eucaristia e ci siamo trattenuti per un momento di condivisione con la comunità parrocchiale di Varadero, desiderosa di conoscere le “nuove monjitas (monachelle)”. Alla fine della giornata siamo tornati al sereno ambiente della casa di Sonia e Gerald.
 
Il mercoledì 8 iniziò alle ore 10.00 incontrando la piccola comunità della chiesa del Sacro Cuore di Gesù, nel paesino di Camarioca, il più antico di tutta la zona, distante 5 kilometri da Cantel, dove siamo tornati per far visita al signor Julio Santamaría, un campesino (contadino), antico membro della parrocchia, affetto da un serio problema osseo. Il pranzo è stato offerto da María Martínez, una famiglia di Cantel.
 
Verso le 15.00 siamo arrivati alla casa della signora Gardenia Llerena San Martín, nel paese di Boca de Camarioca, dove la comunità ci attendeva con ansia per la celebrazione dell’Eucaristia. Boca de Camarioca era un piccolo paese di pescatori, oggi diventato una città. Da qui si è verificato il primo esodo di massa dei cubani verso gli Stati Uniti dopo la rivoluzione cubana del 1959. La santa Messa si celebra nella casa di una signora della comunità ogni sabato mattina; qui si celebrano anche i battesimi, si confessa e si amministra l’unzione degli infermi, poiché la Cappella è stata confiscata nei primi mesi del 1960 e destinata come magazzino di prodotti alimentari.
 
A conclusione dell’Eucaristia, sr Marta e sr Marisa si sono trattenute con la comunità in un fraterno momento di condivisione. In seguito siamo partiti verso il paese di Las Carboneras e, più tardi, abbiamo visitato l’aeroporto internazionale. La sera, nella casa di Sonia e Gerald, è stata trascorsa impregnata dall’aroma di un buon risotto preparato da sr Marta.
 
Giovedì 9 abbiamo iniziato più presto la giornata perché ci attendeva Mons. Manuel de Céspedes, vescovo di Matanzas, nella sua sede presso la città che dà nome a tutta la provincia e diocesi, sotto il patrocinio di san Carlo Borromeo dal 1693.
 
Il dialogo, un poco in spagnolo e un poco in italiano, durò più di un’ora. Valutando condizioni e varianti, si è fatta più certa la speranza che verso il mese di ottobre di quest’anno 2012 potessero giungere a Cantel le prime Pastorelle, per la prima volta non soltanto in Cuba, ma negli interi Caraibi.  
 
Dopo l’incontro con il Vescovo, ho accompagnato sr Marta e sr Marisa a conoscere la città e la valle del Yumurí. Siamo saliti fino all’eremo di Monserrat, un antico centro di pellegrinaggi della migrazione catalana in Matanzas, da dove si gode di una vista panoramica della valle e della baia e città di Matanzas. Qui sr Marta ha perso tutte le sue foto nel dare alla sua macchina fotografica un ordine sbagliato: bontà e limiti della moderna tecnologia.
 
Tornati abbiamo fatto pranzo a casa di Ana María Lauzurique, a Cantel, e verso le 16.00 abbiamo celebrato l’Eucaristia nella chiesa parrocchiale, la prima chiesa di Matanzas, dedicata a Nostra Signora, la Madonna de la Caridad del Cobre nell’anno 1862. Questo si sta evidenziando nel contesto delle celebrazioni del quarto centenario della scoperta dell’immagine della Madonna de la Caridad, patrona di Cuba, e il centenario dell’erezione canonica della diocesi di Matanzas. A conclusione della Messa, la comunità ha offerto un’agape fraterna alle suore Pastorelle in visita.
 
In tutti gli incontri, sr Marta ha parlato ai presenti e da ogni suo intervento cresceva la speranza che una fondazione delle Pastorelle in Cuba poteva essere una realtà.
 
Venerdì 10, al mattino presto, siamo andati a La Havana, per mostrare a sr Marta e sr Marisa il centro storico de La Habana Vieja (La Havana Vecchia) dichiarato dall’UNESCO “patrimonio dell’umanità”; volevo far conoscere loro le opere di restaurazione che si stanno facendo e far loro entrare in sintonia con l’avanero che abita nelle parti profonde di quell’altra  Havana sconosciuta.
 
A mezzogiorno l’autista Alejandro Mayo ed io abbiamo lasciato sr Marta e sr Marisa all’aeroporto di La Havana. Il loro viaggio continuava verso il Messico, da dove arriverà Papa Benedetto XVI in visita in Cuba, e dal Messico le sorelle proseguivano il viaggio verso il Perù.
 
La superiora generale è partita dalle parrocchie di Varadero e Cantel-Camarioca con un’idea più chiara di quella realtà per la quale è stato richiesto il servizio apostolico delle Pastorelle. Il territorio immenso e le sfide umane e pastorali maggiori l’hanno convinta che il lavoro sarà abbondante.
 
Noi cubani diciamo “non è facile” ma nemmeno impossibile quando si tratta di affrontare una quotidianità con molte difficoltà. Proprio l’Apostolo Paolo ci ha prevenuto e spinto a prendere parte dei duri lavori del Vangelo.  
 
Sr Marta e sr Marisa sono partite da Cuba felici e con delle certezze. Noi, nelle comunità dove servo come pastore, sognando il mese di ottobre, rimaniamo con la speranza nel cuore.

P. Jesús F. Marcoleta Ruiz





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