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Gruppo missionario ‘Amici di Gesù Buon Pastore’ per la Missione delle Suore Pastorelle

Inserita il: 09/06/2013

3 commentario(i) ...


I. Multiculturalità e pluralità delle religioni: quale missione?
 
Con la gioia di chi ama ritrovarsi e condividere, abbiamo vissuto gli incontri programmati nell’anno 2012-2013 per il Gruppo missionario “Amici di Gesù Buon Pastore”, presso la sede Provinciale a Verona.
Con piacere abbiamo fatto nostra la proposta fatta dal gruppo, di riflettere sulla multiculturalità e pluralità delle religioni. Tanti di noi, infatti sperimentano nel proprio ambiente la sfida del confronto e dell’integrazione con culture e religioni diverse. Per noi Pastorelle è stata una bella opportunità per approfondire uno dei temi che ci vede impegnate come Congregazione anche nei prossimi anni.

Don Amedeo Cristino, Direttore del CUM (Centro Unitario Missionario) organismo voluto dalla C.E.I., che ha la sede a Verona, ci ha introdotti nel grande cantiere della multiculturalità disegnando la geografia della presenza multietnica e plurireligiosa in Italia e in Europa, sottolineando che il fenomeno migratorio e l’amnesia spirituale che affliggono la nostra società, aprono spazi di primo annuncio del Vangelo.

L’augurio e l’invito che ci ha fatto don Amedeo è di non innalzare muri che ci dividono dagli altri ma di abbatterli. Muri fatti di pregiudizi, di tradizioni, di idee religiose, che sono talmente radicati dentro di noi e difficili da sradicare. Ha incoraggiato a sviluppare una cultura dell’ospitalità, dell’accoglienza imparando da Gesù nel suo rapportarsi con gli altri; a creare occasioni di confronto che possono essere a carattere culturale, religioso o semplicemente conviviale, a rafforzare la propria identità religiosa e la propria fede per costruire insieme una umanità migliore.

II. Come vivere l’interculturalità nelle nostre comunità?
 
Sr Vera Geraldo, suora comboniana, prendendo atto della complessità della realtà, ha sottolineato quali sono le sfide dell’epoca globale: la libertà di movimento, la distribuzione delle ricchezze, i fondamentalismi, il terrorismo internazionale, la rivolta delle periferie e qual è la risposta del cristiano  dentro a questa realtà.
Dire PADRE NOSTRO è sapere che: “Non c’è più né Giudeo né Greco;  non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù” (Gal. 3, 28). Al centro sta dunque la persona! Ogni persona vale al di là del ceto sociale, dell’etnia, dell’età, del livello di istruzione, del posto di lavoro, della religione…

Sr Vera ha suggerito alcuni passi necessari per incamminarci sulla via dell’ interculturalità:

1. Considerare la diversità = opportunità di arricchimento
2. Liberarsi dai pregiudizi per conoscere l’altro
3. Accogliere l’altro con fiducia, rispetto, ‘curiosità
4. Sviluppare empatia e capacità di decentrarsi
5. Essere disponibili al dialogo e al racconto di sé
6. Riscoprire la propria identità nel confronto  e nello scambio con il diverso da sé
7. Cercare le ragioni della convivenza, nell’equilibrio tra rispetto della differenza e condivisione di valori comuni.

Da qui la necessità di imparare l’interculturalità dagli incontri occasionali, rispettando le culture e le abitudini, vivendo gesti di empatia e di accoglienza nella quotidianità della vita. A partire dalla Persona di Gesù, ha sottolineato il suo stile di ascolto, di condivisione, di servizio: Gesù nel suo rapportarsi con le ‘donne’, Gesù e gli  ‘stranieri’, Gesù solidale con gli ‘ultimi’. Ogni essere vivente è unico, irripetibile  e portatore di una originalità profonda che ne determina l’essenza. Ogni Persona ha una sua propria formula originaria che non può essere ripetuta o copiata. Quindi ogni Persona risponde alla vita, agli eventi, ai sentimenti, alla gioia e alla paura nel modo suo proprio.

Quando le diversità si incontrano fanno scaturire la consapevolezza che esiste qualcosa o qualcuno diverso da sé. Qui scatta l’energia che può trasformarsi in sorpresa, curiosità, novità, ricchezza; oppure in paura, diffidenza, antagonismo, sospetto, odio, violenza.
 

Un bel cammino che ha maturato in alcuni il desiderio di sperimentare,  nel prossimo mese di agosto, la fraternità e la condivisone con la nostra comunità di Pemba, in Mozambico.
Il gruppo di 16 persone, costituito da giovani e adulti, sarà accompagnato da sr Maria Rosa Barison.

Il gruppo missionario





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Dina Ranzato

16/06/2013 | 13:50

Benevenuti ai 16 amici che presto arriveranno a Pemba. L'interculturalitá fa parte anche della nostra realtá. Vi aspettiamo per continuare insieme la riflessione. A tutti un abbraccio

Albina Bosio

10/06/2013 | 15:53

Ho sperimentato molta gioia e gratitudine a Gesú Buon Pastore per vedere tante persone con desiderio di unirsi e condividere con altri la gioia di essere cristiani.Avvanti!

sr. Candida De Angelis

10/06/2013 | 08:38

Condivido con voi quello che aveto meditato con il gruppo missionario. Veramente chiediamo sempre di avere il Cuore di Gesu`Buon Pastore che e`venuto per tuttie ama tutti.

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